Un’eccellente notizia per chi si occupa di promozione della lettura: l’assoziazione sarda Lìberos ha vinto questa mattina il premio per la cultura CheFare, in soldoni la bella somma di 100.000 euro! La giuria del premio (composta da Andrea Bajani, Roberto Casati, Paola Dubini, Gianfranco Marrone e Armando Massarenti) ha ritenuto che il progetto di Lìberos:
riconosce alla lettura un valore economico, culturale e sociale, individuale e collettivo;
coinvolge in modo originale tutti gli attori della filiera del libro;
sviluppa un modello capace di bilanciare istanze commerciali e culturali;
bilancia rete fisica e virtuale in un processo di costruzione di comunità;
i promotori hanno saputo agire in modo fortemente reattivo e hanno utilizzato il bando come occasione di apprendimento e di focalizzazione degli sforzi progettuali.
“Il progetto – spiegano – ad oggi è fortemente ancorato alla realtà della Sardegna, ma il problema che affronta è nazionale e riguarda in prima battuta le zone meno popolate del paese e quelle che non hanno una libreria o una biblioteca. La Giuria auspica che, durante la fase di affinamento del progetto, il gruppo vincitore affronti esplicitamente il tema della crescita dell’idea al di fuori dei confini regionali“.
In cosa consiste allora Lìberos? Lo spiega bene la scrittrice Michela Murgia in questa intervista: “[…] un sistema operativo culturale, un social network e un laboratorio permanente di progettazione comune. Ne fanno parte 150 soggetti profit e no profit della cultura sarda e 4000 lettori in costante aumento“. Un sistema – è importante rilevarlo – che si basa su un codice etico condiviso. C’è anche un video che esemplifica molto bene il tipo di Rete che Lìberos intende alimentare:
Si tratta davvero di una boccata d’ossigeno in un panorama asfittico come quello della promozione della lettura, in cui ben poche realtà (come il Forum del Libro, per esempio), s’impegnano a portare avanti un lavoro culturale svincolato dalle logiche del marketing ma ben piantato nell’economia della cultura.
La vittoria di Lìberos arriva alla fine di un percorso iniziato lo scorso settembre con il lancio del bando di CheFare, un’iniziativa che per contenuti, modalità di funzionamento, trasparenza e possibilità di sviluppo non ha precedenti. A questo percorso mi fu chiesto di collaborare, diffondendolo fuori e dentro la Rete: inizialmente la risonanza sui media fu subito vasta, e le prime reazioni le raccolsi (insieme a Flavio Pintarelli) in questo storify. Ma poi, proprio per la sua portata innovativa, per il fatto di rappresentare una speranza per tutti quelli che lavorano nella, con la e per la cultura, il suo successo crebbe in maniera autonoma. I numeri parlano chiaro:
- 506 progetti
- 32 ammessi al voto online
- 6 finalisti
- 40.000 voti
- 280.000 visite al sito
- 1.024.000 pagine visitate
Uno dei valori di CheFare che i numeri non misurano è quello di aver costantemente alimentato la diffusione e la discussione intorno ai temi dell’innovazione, dell’economia della cultura, della sostenibilità, dell’impresa sociale; la pagina Facebook, per esempio, è stata costantemente aggiornata con contenuti di grande interesse. Come preservare questo patrimonio di idee? Mi è sembrato utile, allora, utilizzare uno strumento di content curation come Scoop.it per raccogliere quei materiali.
Qui sotto ho provato a rappresentare la tag cloud dei vari materiali raccolti: si tratta di un primo strumento di orientamento, una sorta di “indice visuale dei soggetti” che quei materiali trattano. Tutti gli articoli si trovano qui. Cliccando sul pulsante “Filter” (in alto a sinistra della pagina) è possibile navigare seguendo i tag.
Si tratta di un lavoro ancora incompleto, eppure la raccolta già contiene ben 150 articoli. L’andrò aggiornando ancora, e ne darò notizia. Intanto, non resta che congratularsi con Lìberos e attendere di vedere in che modo CheFare evolverà nel prossimo futuro.