Questo post serve per lanciare urbi et orbi un sondaggio sui book blog italiani: chi sono, cosa fanno, come si comportano, che rapporti hanno con gli editori – ma prima devo fare delle premesse. Portate dunque pazienza, ve ne prego, e leggete avanti. Il sondaggio si trova alla fine.
Proprio oggi parte il Salone del Libro di Torino e già nel primo pomeriggio c’è un incontro a cui avrei dovuto e voluto partecipare: “La presenza di editori, autori e libri nei blog e in tv. L’impatto che hanno sulle vendite dei libri“. Si tratta del prosieguo della ricerca che l’Associazione Italiana Editori (AIE) ha presentato lo scorso dicembre a Più Libri Più Liberi a Roma e che tante perplessità ha sollevato in me e in molti altri.
A quest’incontro io ero stato invitato, ma un po’ la disorganizzazione (non avevo capito, dopo i miei due contatti con l’AIE, cosa esattamente volessero da me…), un po’ il fatto che avevo già prenotato treni e alloggi a partire dal venerdì 17 (avrei potuto modificarli, certo, ma mi sarebbe costato una fortuna* e i miei interlocutori, diciamo, non si sono dimostrati sensibili a queste prosaiche faccende), fatto sta che non ci sarò.
Sono contento però di due cose: che tra i relatori ci sia Lorenzo Ribaldi di La Nuova Frontiera, una casa editrice che fa un ottimo lavoro in rete e che io stesso ho suggerito come esempio meritorio; e che, stando almeno al comunicato stampa dell’AIE, vi è un’attenzione maggiore alla piccola e media editoria. Non mi piace tuttavia quel riferimento ai blog come centri di comunicazione culturale: avrei preferito il termine “elaborazione” a quello di “comunicazione”, che sembra ancora confinare i blog al ruolo di uffici stampa in outsourcing gratuito.
E ancor meno mi piace, in quello stesso comunicato, l’annuncio sulla “prima ricerca in Italia” sull’uso di Twitter in editoria. Ne scrive, con il consueto rigore analitico, Arturo Robertazzi sulle pagine di Scrittori Precari, ricordando che già nel 2011 lui stesso aveva svolto una ricerca sullo stesso tema, poi confluita nelle pagine del nostro La lettura digitale e il web. Io capisco che la mastodontica AIE scopra solo ora cose che per alcuni di noi erano già ovvie anni or sono, ma questo non giustifica l’appropriazione di meriti che non si possiedono.
Sono allora curiosissimo di sapere se la montagna ha partorito un topolino, com è successo a Roma lo scorso dicembre, o se finalmente l’AIE si è messa sulla carreggiata giusta per comprendere il mondo della rete e dei blog che si occupano di libri.
Ora, poiché ho la fortissima impressione che in ogni caso la ricerca che si presenterà questo pomeriggio sia di natura prevalentemente quantitativa, mi sono peritato di allestire un sondaggio, una cosa semplice e veloce, che insiste invece su aspetti di natura qualitativa e che, se funziona, può aiutarci a farci un’idea più precisa della lit-sfera italiana.
Il sondaggio è accessibile cliccando sul link qui sotto (si apre una nuova finestra), e contiene nella prima pagina tutte le istruzioni:
Partecipa al sondaggio
Vi prego, dunque, di diffonderlo il più possibile. Ruba poco tempo e può davvero essere utile. Il sondaggio rimarrà aperto fino a domenica 26 maggio.
E se vi state chiedendo cosa farò poi dei risultati, lo confesso subito: non lo so ancora. Dipende da tante cose: dal numero dei partecipanti (cioè dalla rilevanza del campione), dalle risposte che verranno, dal quadro che emergerà. Di sicuro analizzerò i risultati con tutto il rigore scientifico di cui sono capace e li metterò a disposizione: quello che non so è con quali modalità. Ma forse è presto per decidere.
In ogni caso, se sarete tra quelli che parteciperanno al sondaggio, abbiate da subito i miei ringraziamenti.
*NB: al Salone ci vado a mie spese – trasporti, vitto e alloggio – e l’unico privilegio, in quanto relatore, è quello di non pagare il biglietto d’ingresso.